GIOCHI ESEGUITI QUANDO SI ERA RAGAZZI (alcuni ancge da grandi )
1) Pite i pitelle:
- Consiste nel dire una cantilena toccando i piedi dei partecipanti al gioco,uno
ogni sillaba scandita . L'ultimo piede toccato mentre si pronuncia l'ultima
sillaba dovrà essere ritirato.
Questa è la cantilena: Pite i pitepitèlle, la scalucce de sante
Martine Martine i' mulenare che salle sulle scale,le scale del colombe,la
penne del pavone ? bella zitèlle che gioca al castèlle del figlio
del Re, cacce i' péte che tocca a té.
2) A morre:
- Consiste nel giocare con le dita con l' avversario,ogni volta che le dita
dei contendenti sommano il numero detto a voce vale un punto,sino ad arrivare
al numero convenuto per finire la partita.
3) Tinguele i tanguele:
- Gioco del nascondino, idem: nascundarèlle : chi viene avvistato deve
mettersi con la faccia al muro, contare fino a quando i partecipanti si nascondono.
4) Piofisse:
- Gioco con nove partecipanti, consiste nel gettare in aria novecartoncini,
ad ognuno dei quali c'è una dicitura: Re, Regina, Piofisso, Viale,
Olio, Pepe e Battitore, Correscappa, Carabiniere o guardia. Tutti cercano
di raccogliere il cantoncino preferito per svolgere il compito che il Re e
la Regina gli comanda.Piofisso si mette a braccia aperte per essere toccato
da Correscappa così da non esser preso da Carabiniere; Battitore esegue
gli ordini del Re e della Regina, punendo il perdente, come pure Sale, Olio
e Pepe; Sale vuol dire schiaffo, Olio una lisciata e Pepe un pizzico.
Correscappa perde se non riesce a toccare Piofisso, se lo tocca é Correscappa
che getta i nove cartoncini per il gioco successivo.
5) A muse:
- Il Gioco consiste nel tracciare per terra una linea orizzentale, da questa
a una breve distanza si china colui al quale è uscita la. conta lontano
dalla linea distante tre musi (il muso è costituito in un piede e una
pianta).I compagni di gioco devono saltare scavalcandolo senza toccarlo con.
le gambe,altrimenti va a finire "sotto" al posto di chi é
inchinato.
Si seguita così fino a quando sbaglia. chi salta.
I partecipanti possono essere più di due.
6) A ruzeche:
- Si gioca con una piccola ruota di legno pieno, sfidandosi tra partecipanti,
vince chi la lancia più lontana degli altri.
7) A zichte i zzachte:
- Altalena fatta con una tavola poggiata su un sostegno centrale,pietra o
ciocco, ci si gioca ín due o più persone sedute a cavalcioni
sulle due estremità.
8)A zompa quajje:
- Si gioca con due o più partecipanti,può essere una lunga fila
tra inchinati e saltatori che saltano e s'inchinano vicendevolmente senza
limite di tempo.
9) A puzèlle:
- Gioco da ragazzi,con un pezzo di bastone (manico di scopa) lungo una sessantina
di cm. e un'altro di 8/IO cm. quest'ultimo si posava dritto per terra o si
teneva con una, mano e vi si tirava violentemente con il pezzo più
lungo (mazzetta) lanciando "la puzella" il più lontano possibile,sfidando
così i compagni avversari. Chi perdeva pagava con una penitenza.
IO) A fante cavalle i Re:
- Gioco con sette partecipanti,si iniziava nel fare la conta,a chi toccava.
S'incominciava col dire: fante,cavalle i Re,fante e cavallo,fante e cavallo.Il
fante saliva sul cavallo e il Re dirigeva la marcia,a volte anche a galoppo
a suo piacimento.
11) A j'urze:
- Si giocava mettendo dei soldi di metallo,anche bottoni, sul vertice di un
pezzo di mattone (j'urze) in piedi e dopo fatto la conta ogni concorrente
lanciava lontano un altro pezzo di mattone (la voche),meno della metà
orizzontale di detto mattone.Da quella lontananza si cercava di colpire "j'urze!'
con la speranza di far cadere i soldi vicino alla propria "voche".Si
raddrizzava di nuovo "j'urze" e i soldi non vinti si rimettevano
sopra. Da una lontananza prefissata chi aveva iniziato a "sparare"
a "j'urze" cercava ancora di vincere altri soldi e così via
per gli altri concorrenti fino a quando non si esauriva tuttoil montepremio.
12) A chi joche i chi scummétte:
- Consiste nel giocare a "sassitte" con un piccolo sasso ben fatto,di
fiume,arrotondato. Consisieva nel colpire al margine,di solito,di una moneta
di IO cent/mi facendola rirmbalzare,se si "rifaceva" cioè
se si rivoltava, a croce si vinceva,diversamente,(a testa) si perdeva.Il gioco
sivolgeva tra due o più ragazzi,questo gioco si faceva anche con i
bottoni di metallo;con le "scattelélle",coperchio di piccole
di lucido per scarpe(Marga,Brill,Ebano ecc) con il margine ribattuto intorno
intorno,e con i "piattucce" piccoli pezzi di piatti rotti.
13) A bricche:
- Gioco praticato specialmente dalle femminucce. Con cinque piccoli sassi
alzandone uno e raccoglindone quattro contemporaneamente, con diversi movimenti,
tra i quali fare col pollice e l'indice divaricati spingendo le "bricche"
li sotto;la"Vertécchje" fase del gioco durante la quale si
dovevano far passare le bricche una alla volta nell'incavo della mano attraverso
il pollice e l'indice uniti formante un orificio; lanciando una bricca in
alto,toccando con la stessa mano il petto e raccogliere la bricca con la stessa
mano. Cerano molti altripassaggi tra i quali: passaggio delle bricche tra
le cinque dita, caca ove, a trippe de vacche.
14) A libbre:
- Si fa la conta tra i ragazzi, la maggior parte vengono nominati briganti
e pochi altri carabinieri. I briganti devono raggiungere un punto fisso e
toccarlo : un palo della luce, il discendente di una canale della grondaia
e simili ,dove i carabinieri montano di guardia.Se questi ultimi ,nel tentativo
di toccare la meta vengono toccati dai Carabinieri, vengono " legati"(
restare fermi e formando una catena)al punto fisso . Gli altri briganti cercano
di liberarli toccando la lunga fila di briganti catturati, logicamente eludendo
l'attenzione dei carabinieri. Se si riesce a liberarli tutti si torna a rifare
la conta per riniziare di nuovo il gioco.
15) Alla sciocche:
- A chi esce la conta deve mettere la coppola per terra e gli altri ragazzi
ci giocano tirando calci,passandosela tra loro fino a quando il proprietario
riesce a riprendersela,poi si ricomincia daccapo.
16) A belle inzalatine:
- A chi esce la conta deve mettersi inchinato e gli altri ragazzi, uno alla
volta, lo saltano posando le mani sopra la schiena,però mentre saltano
devono dire una frase della seguente cantilena:Bell'inzalatine/fresche e teneriné/
bone da magnjà/la signore la va a cumprà/ci compre un bel pacchétte/ce
lo ficche e ce lo métte /í ce lo ficche dentre al buste/la signore
ce pijje guste. Chi salta una frase o la sbaglia prende il posto di chi è
inchinato.
17) A franche li fosse:
- Fare delle piccole buche per terra e mandarci dentro le palline da una certa
distanza.Vince chi più ce ne manda.
18) A morre:
- Consiste nel giocare con le dita dei contentenni,si sommano il numero detti
a voce vale un punto per quello che ha detto quel numero,sino ad arrivare
al numero convenuto precedentemente per finire la partita.
19) A mazzétte :
- Gioco consistente nell'avere una bacchetta,(mazzetta)lunga circa 50 cm.
e una di 20 cm.(sghilla) sì tira a quest'ultima con il pezzo più
lungo,lanciandola il più lontano possibile, I'avversario deve raccoglierla
e rilanciarla al mittente cercando di non farla ribattere con la mazzetta
dal lanciatore e farla cadere nel cerchio segnato per terra,dove questo si
trova.Chi perde paga una penitenza.
20)A mazzitte:
- Gioco che di solito si fa con carte da gioco napoletane: consiste nel puntare
la posta in soldi a piacere sul mazzetto di carte che sceglie,fatti da chi
tiene il banco,logicamente con carte coperte finito di puntare e lasciato
senza puntare un mazzetto per chi tiene il banco.Il mazziere scopre i mazzetti
puntati chi ha la carta più alta di quella del mazziere vince,viceversa
perde,se sotto al mazzetto c'è il re il banco passa a chi lo ha puntato,se
il re è di chi detiene il banco vince tutti e il banco stesso resta
a lui.
21) A marrate:
- Si avvolge un fazzoletto fino a renderlo come uno scudiscio, si piega al
centro legandolo all'estremità superiore creando così una capocchia
di due o tre centimetri. Si fa la conta con le dita dei partecipanti per decidere
a chi doveva tenere il marro.Inizia il gioco che consiste nel tirare la conta
tra il mazziere e uno dei partecipanti, quello che stava subito dopo alla
sinistra del mazziere stesso, cercando di indovinare quante dita avrebbe buttato
il mazzire. Se non si indovinava si subiva un colpo di "marro" sul
palmo della mano.Così via, fino a quando uno dei partecipanti non pareggiava
lo stesso numero delle dita del mazziere, il quale doveva cedere il marro
e pagava pegno ricevendo una marrata.E così via.
22)A i quattre cantone:
- Si giocava con cinque ragazzi distanziati di alcuni metri l'uno dall'altro
creando un quadrato. 1° e 2 °Uno dirimpetto all'altro; 3° e 4°
dirimpetto all'altro ,il quinto al centro del qudrato. I primi quattro devono
scambiarsi il posto, mentre il quinto cerca di occupare un posto dei quattro,
se ci riesce, quello dei quattro rimasto senza posto, deve mettersi al centro
e così via,di seguito.
23) A campane:
- Gioco fanciullesco,in particolare per le femminucce.
Si segna per terra con un pezzo di coccio,o chiodo, o con un sasso Si puo
segnare anche col gesso su uno spiazzo cementato o asfaltato una forma di
campana con vari segni,si salta in vari modi con una sola gamba, senza calpestare
i segni,eseguire tutti i vari movimenti, rispettando con perfezione,le varie
regole Se sbaglia subentra un altro.
24) A tocche:
- Come sopra la campana si segna per terra,però è fatta a rettangolo
e dentro al quale ci sono riquadri segnati anch'essi orizontalmente,chi gioca
deve farlo a occhi chiusi e non deve calpestare i segni dei quadri,altrimenti
subentra un altro.
25) Alla sciuvelarelle:
- Nei giorni rigidi d'inverno con la neve e le gelate si creava una striscia
ghiacciata dove i ragazzi scivolavano facendola diventare liscia, lucida come
l'olio. Era uno dei più belli divertimenti,anche perché sotto
le scarpe c'erano i chiodi (le vullette) che aumentavano la velocità
di scivolamento.
26) A scià che lle doghe delle botte:
- I ragazzi e anche i giovanetti più arditi, in punti scoscesi innevati,sciavano
con ai piedi le doghe delle botti, per l'attacco mettevano due strisce di
vecchio cuoio.
27) A tuppate:
- Giocare con le palle di neve,a volte ci si faceva anche male, specialmente
quando la neve era bagnata.
28) A sottemure:
- Il giocho che si esegue con le monete, bottoni, "scattelelle",
da una certa distanza si lancia la moneta per farla arrivare il più
possibile vicino al muro, con due o più ragazzi,chi si avvicina di
più al muro vince tutti gli altri.
29) A batte mure:
- Consisteva nel preparare la misura con un pezzo di ramo,forse di 5 o 6 centimetri,sì
faceva la conta a chi toccava giocare per primo con una moneta di rame di
10 centesimi battendola nel muro antistante.Il secondo giocatore faceva la
stessa cosa, se la moneta lanciata da lui era vicino a quella precedentemente
"tirata" dal compagno di gioco, si misurava col pezzetto di ramo
(pezzuche) se la detta misura si ricongiunceva con la moneta che stava per
terra si vinceva,altrimenti si seguitava a giocare con altri compagni che
facevano parte del gioco.
30) A batta cule:
- Due ragazzi più grandi reggevano due ragazzi più piccoli prendendoli
per le braccia e le gambe e li facevano dondolare.Quando ritenevano che ci
fosse abbastanza slancio facevano sbattere ,l'uno all'altro contro, i due
sederini. Chi dei due ragazzi (battenti) diceva basta,perdeva.
31)A murze:
- Consiste nel bere alla fontana, mantenere l'acqua in bocca e spruzzandosela
l'uno contro l'altro.
32)A mezza lune:
- Fare un segno orizzontale per terra, una linea di circa un metro e da otto
o dieci metri,lanciare 5 o 10 centesimi,ma privi di questi,ci si poteva giocare
con pezzetti di piatti rotti, anche con le "sotelelle",che erano
coperchi di piccole scatole per la crematina che si adoperava per pulire e
lucidare le scarpe.Naturalmente diventate piastrelle, perché venivano
acciaccati i bordi di chiusura. Chi avvicina di più alla suddetta linea
vinceva.
32)A ite alla ciuccarelle:
- Consisteva nel camminare o correre e doveva obbedire a uno che dava ordine
col dire:A jte,a jte alla ciuccarèlle! Tutti si dovevano accovacciare,
chi non lo faceva,pagava una piccola pena,anzitempo concordata.
33)Zinnannétte:
- Zinnannétte la scarpette ecc. ecc.Era una cantilena che le ragazzìre
dicevano in coro.
34) A la cioppe ne revé:
- Si faceva la conta a chi doveva fare da zoppa . A chi usciva la conta zoppicando,
zoppicando doveva andare a nascondersi. Dopodichè le altre ragazze
andavano a cercarla, abbandonando il posto dove erano, e la zoppa era costretta
a tornare da dove era partita senza farsi prendere,se ci riusciva, bene altrimenti
doveva rifare quello che aveva fatto prima, senza rifare la conta.
35) A palmitte:
- Si gioca con soldi o con bottoni,i più poveri con le "scattelélle".Si
fa la conta a chi per primo deve lanciare il soldo (o altro) chi segue ugualmente
cerca di mandare il suo soldo il più vicino possibile a quello dell'altro
giocatore, se la monetina si avvicina a quella tirata da compagno. Se misurando
con la mano divaricata ( palmitte ) la sua moneta non arriva a quella del
compagno perde.
36) A cianghe cianghétte:
- Consiste nel saltare con una sola gamba facendo la gara a chi arriva prima
a un traguardo prefissato. Pagando una piccola pena chi perde.
3 7) A circhje:
- Giocare con il cerchione di una ruota di bicicletta , con una bacchetta
di ferro (mazzetta) o con una di un piccolo ramo,o con un pezzo di laniera
piegata per la larghezza del cerchio,si può giocare anche con un cerchio
più piccolo che non è un cerchione di bicicletta,con la, mazzetta
di ferro filato attorcigliato.
38) A cicche i cicchejanne:
- Consiste nello stare seduto con posato sulle ginocchia un bambino e farlo
dondolare su e giù tenendolo per le braccia canticchiando la cantilena:
Cicche i cicche janne, nu jeme a San Giuvanne, cu ce purteme na some de léne,chi
ce la porte ? la jallina cioppe,chi l'acciuppecate? La jallina cioppe che
sta arréte la porte ecc,ecc.
39)Salde alla fune:
- Prendere la rincorsa e saltare una fune tesa a diverse altezze.
40) A vularèlle:
- Col ferro filato bene avvolto dove s'infila un cannello di latta e poi una
piccola elica con un buchetto centrale,con il detto cannello si spinge la
suddeta elica facendola uscire,con una cerca vioienza,dalla bacchetta di
ferro avvolta e facendo liberamente volare.
41) A ciote:
- Si gioca con piccole palline dure lasciandole cadere per terra per poi spingerle
con il pollice che gli fa da leva l'indice, per mandarle in una fossetta alquanto
distante.
42)A spacca matunelle:
- Giocare con piccole monete e anche con bottoni per mandarle il più
possibile al centro della mattonella per poter vincere.
43)Tire alla fune:
- Mettersi alle due estremità della corda una o più persone
e tirare il più possibile per poter vincere la posta in palio.
44) A fa'la cunnelélle:
- Si gioca con un filo accoppiando le due estremità formando con esso
un rettangolo e con tutte due le mani intrecciano il filo tra loro,vengono
fuori alcune figure come la "cannéle",il pesce,la culla girata
sotto e sopra ed altre figure ancora.Si può giocare assieme anche con
un'altra persona che cercherà di far sbagliare chi conduce il gioco.
45)A scaracocce:
- Gioco con carte napoletane "J'Asse arrona tutte" si gioca in in
due, si-possono prendere le carte uguali: figura con figura cinque con cinque
e così via.Con l'asso si possono prendere tutte le carte che stanno
per terra,
o sul tavolo da gioco,chi fa più carte vince.
46)A sèttemmézze:
- Si spacca il mazzo di carte ed il mazziere inizia a distrìbuirle
dando una carta a testa,(si può giocare in più persone)poi torna
al primo e gli chiede se vuole altrecarte,se non vuole risponde:sto bene,altrimenti
ne può
chiedere finché crede di "star bene",però potrebbe
arrivare sino a settemmezzo , ma correrebbe il rischio di sballare con sicura
perdita. Le figure contano per mezzo punto,il re di denari lo puoi far valere
per quello che vuoi,quest'ultima carta se è accoppiata con un'altra
figura è "settemmezzo legittimo",in tal caso il mazziere
deve cedergli il mazzo di carte e ugualmente si seguita a giocare come prima.
47)A trentacinque:
- Il trentacinque ugualmente si gioca con carte napoletane(si può giocare
in più persone, ma non più di cinque)é necessario accoppiare
le carte dello stesso colore,se si arriva oltre il 35 è sempre valido,chi
ha più punti (tutte le figure valgono 10 punti l'una) vince il piatto
che precedentemente si è formato con le singole puntate.
48)Trentanove:
- Tutto come sopra
49)Alla guèrre:
- Si formano due squadre e s'inizia la guerra(sempre giocando)A volte però
ci si fa anche male,ma non troppo.
50)A frezze:
- Si gioca individualmente,ma delle volte si sfidano a chi meglio ha la mira.La
frezza si compone da una piccola forchetta di legno a due punte con due strisce
di gomma lunghe I0/I2 cm legate alle due punte della forchetta, con l'altra
estremità legate alla "bocchetta" fatta da un pezzo di cuoio.
Dentro questa bocchetta ci si mette un piccolo sasso,si tirano il più
possibile le due strisce,di colpo si lascia andare la "bocchetta"
e parte la carica.
51)A fionne:
- Si gioca con la fionda a chi è capace di mandare la carica il più
lontano possibile.La fionda assomiglia alla frezza,solo che è tutta
di spago o piccola fune con un piccolo cestello al centro della fune,che quando
i due
capi vengono accoppiati in alto,nel cestellino ci si mette la"carica"
che può essere un sasso, si volteggia, lasciando un capo si fa violentemente
partire la carica.
Se non ci si mette molta attenzione con la mira può arrecare anche
gravi danni.
52) A schiaffitte:
- S'inizia con la conta tra un certo numero di amici a chi esce si mette in
posizione girato con le spalle rivolte verso i compagni di gioco,con una mano
che fa da paraocchi e l'altra sotto l'ascella con il palmo rivolto rivolto
all'infuori,dove a una alla volta schiaffeggia la mano di chi sta facendo
penitebza fino a quando il penitente non indovina chi di loro é stato
a colpirlo,chi viene indovinato deve mettersi al suo posto.E così via.
53) Alle belle e brutte statuette:
- Si mettono esposte in fila alcune ragazze e una Commissione,composta da
altre ragazze,decide chi è la, più bella e chi è la più
brutta,alcune volte premiano la più brutta per non offenderle.
54) A sotte bacchétte:
- Tra un gruppo di ragazzi si fa la conta per chi tocca a passare sotto le
gambe devaricate dei compagni che mentre passa gli schiaffeggiano il sedere.Dopo
si rifà la conta, e chi esce deve fare quello che ha fatto
precedentemente il compagno.
55) A puce pucitte:
- Due ragazzi o ragazze si mettono schiena a schiena, s'intreciano le braccia
all'indietro le une con le altre e si piegano in avanti prima una e poi l'altra
e si chiedono:"puce pucitte quante stelle stanne p' l'arje?" Si
dava una risposta in numeri,per esempio: tré,ma se tu dicive du' a
cavajje ce jve tu.
56) A quaresime:
- Nel tempo della, Quaresima i ragazzi o le ragazze concordavano tra loro
che quando si chiamavano dovevano rispondere:"quaréseme",se
rispondevano un'altra cosa dovevano pagare un pegno o delle pacche (le cate)
a secondo l'accordo preso in precedenza.
57) A piolò:
- Si mettevano in fila l'una dopo l'altra scambiandosi il posto e si diceva
cantarellando: piolò,piolò chié l'ulteme a cchiapperò.San
Piétre i San Pavele apriteci le porte, le porte sono aperte per chi
vuole entrà, vole entrà la mia signore cà paure de Munzignore,
Munsignore sta alla case e nessune po' entra.
Quando l'ultimo veniva"acchiappato" pagava una penalità o
pacche sopra la spalla o veniva messo"sotte bacehetté"ma,
senza farle del male.
58) A sbatte 'n tèrre:
- Si abbracciavano e lottavano cercando di vincere mettendolo a terra.
59) A raccuntà:
- Ci si sedeva per terra o in un gra.dino,chi diceva un racconto che sapeva
o credeva di sapere e chi raccondava un proprio accadimento.
Anche così si passavanole serate estive.
60) A nascunnarèlle:
- A nascondino,ci si nascondeva dietro i cortili o dietro gli angoli bui,chi
era stato ritrovato,a sua volta doveva ritrovare chi era ancora nascosto.
61) A fore le vérde 'mmocche:
- Era un gioco che si faceva durante la Quaresirra.Consisteva nel mettersi
una fogliolina di bosso in bocca, e d'accordo tra amichetti, quando s'incontravano
uno gli diceva: "Fore le verde 'mmocche", l'altro doveva far vedere
la piccola foglia,ma in quel preciso momento se non l'aveva doveva pagare
una piccola pena..
62)A sbajje n' conte:
- Se tra amici,secondo un accordo preso,non si poteva sbagliare altimenti
pagava una pena, però secondo un accordo preso, chi sbagliava poteva,
prima che i compagni si accorgessero dell'errore, dire:"sbajje n' conte"
e quindi si annullava l'eventuale pena.
63)Sicure p' tre ore:
- Si usava,tra amichetti,fare a "Quaresima" nel senso che quando
veniva. chiamato la prima, parola di risposta doveva essere "quaresima"
o da rispettare altriaccordi presi,però si poteva dire:"sicure
p' tré ore" e l'accordo veniva interrotto e si riprendeva dopo
le 3 ore.
64)A spine i lentrine:
- A volte per fare la conta tra amici anziché contare le dita che decidevano
la conta ,si faceva con questa cantilena: "Spine i lentrine, spacca carracine,
spacche la curdèlle che po sci' 'na cosa bèlle".
65)A fussétte:
- Si facevano delle piccole fossette per terra e da una certa distanza si
lanciavano delle palline, che molti di noi spesso non le possedevamo,chi centrava
più fossette vinceva la gara.
66)A Marie cecate:
- Maria cecate (teneva gli occhi bendati) cu te si' perdute 'n'anéjje
d'ore? Quante me da' ca ti retrove.Ci si accordava e si chiudeva il contratto.
Le si toglieva la benda e si rifaceva la conta per chi doveva sottostare a
essere
bendata,e via di seguito.
67)A fuore dal regno mio:
- Si faceva un cerchio piuttosto grande segnato per terrae con la conta si
decideva a chi toccava mettersi al centro del cerchio,dopo si faceva il possibile
per cacciarlo.
Colui che ci riusciva prendeva il suo posto.
68)Quest'é la séna me:
- Si faceva un segno lineare per terra e si sfidava chi volesse calpestarla
o disfarla.A volte succedeva che si litigava con chi la calpestava.Di solito
erano i più grandi che aizzavano gli altri ragazzi a disfarla per il
gusto di far litigare.
69)A teste i croce:
- Si faceva frullare una monetina da 5 centesimi,massino da dieci centesimi,
e si raccoglieva con i palmi delle mani oppure si frullava, per aria e nel
mentre cadeva per terra si copriva col piede e si diceva:testa o croce? Chi
indovinava vinceva,altrimenti doveva pagare con lo stesso valore della monetina
nascosta sotto ilpide o nel palmo della mano.
70)A topa tope:
- Si fa la conta .Chi esce diventa colui che deve trovare coloro che sono
andati a nascondersi per non farsi prendere,quindi va dietro gli angoli delle
case dietro i cortili, quando li scova li chiama per nome e questo si deve
arrendere e così via, fino a quando non li scova tutti. Dopo si seguita
rifacendo la conta.
71) Alla corze:
- Tutti i partecipanti si mettono in fila orizzontalmente sulla stessa linea,
si da il via e vince chi arriva prima al traguardo.
72)A fa' i ruzecune di neve :
- Rotoloni grandi di neve,per poi fa' i manmocce con la neve
73)Giuca' che le pupélle:
- Le femminucce che fanno da mamme alle "pupelle" di pezza
74)A buttecante:
- Fare da bottegaia di generi alimentari con acquirenti fingendo, quasi sempre,
di essere sommersi di lavoro.
75)La bella lavandaia:
- Gioco di femminucce che facendo finta di lavare, cantavano: " La bella
lavandaia che lava i fazzoletti; la bella poveretta che gira la città,fai
un balzo, fanne un altro,dai un bacio a chi vuoi tu.
76) A scarecaréjje:
- Giocare con un rudimentale"arma" da gioco per ragazzi,costituita
da due pezzi. Il primo un rano di sambuco,lungo 15 o 20 centimetri,viene privato
dell'anima ottenendo così una canna nella quale vengono inseriti due
tappi di stoppa inumiditi con un po' di saliva che vengono alquando inseriti
alle due estremità della canna,il secondo si ottiene con un pezzo di
legno duro arrotondato un po più grosso della canna di sambuco,lungo
5 o 6 centimetri con infisso un lungo chiodo o tondino della lunghezza lievemente
inferiore a quella della canna. Il funzionamento avviene introducendo appena
il "maschio" sul primo tappo,appoggiando sul petto tutta l'arma
e cmprimendo con le mani si ottiene così lo scoppio e il lancio del
proiettile.
77)I trattore de ruteléjje:
- Con due rocchetti vuoti di filo,per ogni estremità rotonda s'intarsia
con un coltello creando una rotella dentata,si collocano i due rocchetti l'uno
dietro l'altro legandoli con dei tiranti elastici. Al buco centrale del primo
rocchetto viene fatto passare un elastico che , da un lato è bloccato
e dall'altro viene avvolto ad un chiodo poco più grande del diametro
del rocchetto, creando una molla che dopo essere stata caricata faceva muovere
il "trattore". Un duro tirante al centro tiene fisso il manufatto.
78)A bussa' alleporte che la prete:
- Gioco di cattivo gusto: si prendeva una pietra si legava con un ferro o
spago e si appendeva alla maniglia della porta e con un altro ferro o spago
lungo tenuto in mano lontano dalla porta e noscosto ne buio dietro un angolo,si
tirava lo spago attaccato alla pietra che si metteva a sbattere sopra la porta
creando panico alla famiglia,e poi si scappava via.
79) Induvine indovinèlle:
- Consisteva nel mettersi qualcosa in mano col pugno chiuso,si faceva la conta
e s'incominciare a giocare. Si doveva indovinare in quale pugno stava, chi
indovinava prendeva il comando de gioco e si cominciava di nuovo recitando
la cantilena: "Indovina indovinello dove sta la tua sorella, o di là
o di quà,indovina dove stà".
80)A fa' a palle che la palle de pèzze:
- Si prendeva una calzetta vecchia,si riempiva di stracci si arrontondava
creando così una palla e ci si divertiva come se fosse una vera palla.
81)A voche chi pezze de matune:
- Con un pezzo dì mattone a testa ci si giocava in due o in quattro
come con le bocce ossia il sistema e la regola erano uguali.Solo che erano
pezzi di mattoni piatti e non rotondi come le bocce,il licche,boccino, era
un pezzo di mattone più piccolo
82)A camminà sopre i scattelijjé:
- Certi al posto delle stambelle con i pali, si mettevano sui barattoli di
conserva di un chilo, o di mezzo chilo (naturalmente vuoti) legati ai piedi
col ferro filato.
83) A caminà che le strambèlle:
- Camminando con le stambelle o trampoli fatti rudimentalmente con pali (pasciune)
con staffe di ferro filato dove ci si ficcavano i piedi,i più arditi
le mettevano ad una altezza esagerata,a volte ci correvano anche.
84)A fa' le scoppe che la créte:
- Si andava a cercare la creta, la si lavorava con qualche goccia d'acqua
se era un po dura e s'impastava con le mani sopra un selciato ( la saliggiate)
poi si modellava a mo' di piccola pizza,le si faceva un orlo rialzato intorno,
si inumidiva con una sputata,si teneva sulla mano e poi con un solido colpo
si buttava sulla "saliggiata o scalino" facendola scoppiare.Al compagno
avversario gli si diceva:" mitte pèzz' ècche ",quindi
egli doveva dare un pezzo di creta sufficente a richiudere il buco creatosi
nella scoppa.
85)A tira' zampate scàveze a i mucchjtte de tèrre:
- Si facevano dei piccoli mucchi di terra e poi, anche scalzi, giocavano a
sparpagliarli con violenza. Alcune volte, quelli più cattivi, di nascosto
mettevano dei pezzi di pietra e chi inconsapevolmente tirava al mucchíetto
, si facevano anche delle ferite.
86)A fa' alla schèrme:
- Si giocava di scherma con spade di legno rudimentali o con un pezzo di ramo
secco. A volte ci si faceva male.
87)Arrampe:
- Spesso si giocava per le strade, negli angoli nei crocicchi, si facéva
a"sassitte" con le monete di rame di centesimi 10 o anche di 5,oppure
a chi gioca e chi scommette,quindi le scommesse si posavano per terra.
Assistevano anche i non giocatori.I giocatori e iscommettitori stavano tutti
tesi e quindi sempre allerta.Se qualcuno urlava "àrrampe"
succedeva, il putiferio,tutti si buttavano sui soldi che stavano per terra
per recuperare le scommesse.
88) Alle cate:
- Si giocava, ma a volte non ci si comportava bene, a chi mancava per punizione
gli si davano "le cate" che consisteva nel dargli tante pacche sulle
spalle a secondo della gravità della mancanza fatta.
89) Pe nide:
- Si andava in giro per le campagne non troppo lontano dal paese per trovare
i nidi degli uccelli che nidificavano sulle piante,oppure nelle stoppie,dove
ci si potevano trovare 'i quajjarine",insomma era una cosa di
cattivo gusto.
90)A fa' i téatre:
- A recitare cose improvvisate che non avevano né capo ne coda, a volte
si cantavano canzonette dell'asilo,si anche ballava,naturalmente molto disordinati.
91) A girotondo:
- Si faceva il girotondo e nel mentre si cantava la nota canzoncina: Giro
girotondo com'è bello il mondo d'oro e d'argento vale cinquecento centocinquanta
la gallina canta,coglie le viole,non vuole andare a scuola ecc.
92)Zumpe zumpitte:
- Si giocava saltellando e ripetendo la cantilena" zumbe zumbitte, cale
cagnitte, damme la mane i fame zumpà" e si seguitava a saltellare
.
93)A spuse i spose:
- Si faceva un corteo di ragazze e ra,gazzi,la sposa una bambina con in testa
un velo bianco,lo sposo nulla di nuovo,magari scalzo,e le coppie tra bambini
e bambine andavano a passeggio cantando e ridendo.
94)A quattr'osse:
- E' come dare la parola schietta,aperta,sincera che si chiude col dire:"damme
se quattr'osse ",come garanzia di una sincera amicizia tra compagnì,
come se fossero uomini maturi.
95)A fa' i scoppe ch'i gas:
- Con un pezzo di gas (Carburo di calcio) messo per terra molto umida, coperto
da un barattolo di conserva (pomodoro) di piccola e anche di grossa dimensione
ben circondato di terra umida per non permettere lo sfiato,con alla superfice
un buchetto che si turava con un dito per qualche minuto mentreil pezzo di
gas si consumava facendo saturare il barattolo di aria gassata. Si toglieva
il dito e ci si metteva fuoco,creando così lo scppio che faceva saltare
con violenza il barattolo a un'altezza piuttosto elevata.Qualche volta arrecava
danno al "fochista".
Il carburo di calcio serviva anche a dare luce alle illuminazioni nelle serate
di festa.
96)A pp':
- Si prende una fogliolina di bosso o di olivo e farla rivoltare con un piccolo
soffio come se volesse dire pp con le labbra.A chi la fa rivoltare più
volte vince.
97) A spaccacente:
- Assommando con i punti delle carte da gioco si deve arrivare preciso al
numero 100 altrimenti se si sballa si perde.
98)Acappellitte:
- Si puntavano dei piccoli spiccioli dentro un basco o coppola, si sbatteva
parecchie volte e coperto con gesto lesto si rovesciava per terra, si toglie
la coppola, chi aveva detto "testa" si prendeva gli spiccioli in
quella posizione, chi aveva detto "croce" prendeva gli spiccioli
in quella posizione.
99 ) A pijjà i passaritte che la tajjole:
- Si metteva una tagliola (a remétte la tajjole)dove i passeri di solito
andavano per trovare qualcosa da beccare, nella tagliola ci si metteva
un pezzetto di pane dove era predisposto lo scatto che avveniva immediatamente
appena il passero beccava rimanendo incastrato tra le due ganasce.
Era un gioco crudele.Ma, spesso,serviva per mangiare.
100) Gjucà a stòppe:
- Si gioca in quattro con dieci carte a testa, si punta la somma convenuta
come posta finale. Si danno tre carte per mano, e su le tre carte sì
scommette una nuova somma e chi vuol giocare deve vedere la stessa somma o
aumentarla.Vince chi ha il punto più alto nella mano giocata. Così
fino alla fine delle dieci carte. Chi vuole giocare il piatto finale offre
una certa somma, chi vuole vedere, può anche alzare, se vuole, la somma
altrimenti dice: vedo. Si scoprono le carte e il punto finale più alto
vince il piatto.
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