alla radio 13 gennaio 1977

la festa dei morti - 2 novembre

Gli extracomunitari

presentazione al dramma ...

nostra amata terra

in ricordo di Alicandro Di Mascio

Atto unico"'za Annunziate"

RICORDO DI ALICANDRO DI MASCIO nel trigesimo della sua morte


Ricordare Alicandro Di Mascio nel trigesimo della sua dipartita sarebbe quasi,superfluo,perché tutti quelli che lo hanno conosciuto non potranno mai dimenticarlo.
Pur tuttavia mi corre l'obbligo di tracciare,sia pure modestamente, un sunto del suo esemplare comportamento di vita.
E' stato l'amico di tutti, oltre che degli amici anche dei conoscenti, ne ha avuti tanti sin da quando era studente in Avezzano. La sua spontaneità, la simpatia, la cordialità, il modo di vivere, la sua arguzia di spirito, sempre pronto ad ogni scherzo per rallegrare la comitiva, lo rendeva simpaticìssimo,nello stesso tempo,pensoso per la fariglia, la sua Maria Teresa Teresa,i figli Alessandro, Marco, Annamaria.
Voleva ricordarsi la nascita di due nipotini, figli di Annamaria e di Alessandro che per pochissimi giorni non ha potuto. Purtroppo le amarezze della vita ci accompagnano fino alla morte.
Ma sono certo che anche questo episodio , come la grave maiattia, lo ha
affrontato con serena e santa rassegnazione.
Serietà, capacità e oculatezza lo hanno accompagnato nel lungo lavoro,
quale funzionario dell'ERSA, sempre schierato a favore degli assegnatari,
battagliero contro le cose ingiuste, rifiutava nel modo più assoluto qualsiasi compromesso. Nessuno mai si è potuto lamentare dei suo operato anzi, tutti divenivano subito suoi amici.
Mentre lavorava all'ERSA si laureò in giarisprudenza,fu anche corsigliere comunale di Avezzano. Era particolarmente legato al suo paese natale, San Benedetto, in tutte le ricorrenze festive e tutti i pomeriggi di sabato era presente tra gli amici per una partitina. Un vero galantuomo.Dì solito si parla bene di chi muore,anche per solidarietà cristiana, ed è più che giusto,ma per Alicandro questo potrebbe essere tralasciato, perché tutti gli aggettivi menzionati sono veri, criatallini, reali.
Furono le sue alte virtù a renderlo piacevolmente noto in tutta la Marsica. Noi coralmente lo rimpiangiamo e resta incolmabile il vuoto che ci ha lasciato.
Quello che ci consola è la presenza dei suo spirito che resterà in mezzo a noi, ricordando le sue pronte, sagaci, intellígenti battute che ci faceva ascoltare durante, purtroppo, il suo non lungo soggiorno terreno.

28-8-1992

Duilio

*pubblicato su "Il Tempo" del 30-09-92

 

A RICORDO Di ALICANDRO

E' trascorso un anno che Alicandro ci ha lasciato, ma il suo spirito
è rimasto sempre con noi, in tutte le occasioni, quando ci siamo riuniti
per una partita a carte, nelle improvvisate cenette e dovunque ci siamo ritrovati, lui ha sempre parlato con noi. tramite le nostre voci, racontando le sue gesta,la giovialità, la sua innesta spontaneità, l'originalità del suo parlare dissipava i malintesi ricreando l'allegria nella comitiva.
Marito e padre esemplare,lavoratore serio e onesto, nei lunghi anni
che ha lavorato all'ERSA sempre disponibile e cordiale con gli assegnatari, nessuno mai si è potuto lamentare del suo operato.
La cruda realtà ci ha fatto mancare il suo contatto fisico, umano, lasciando in noi un vuoto incolmabile.

Duilio

28 - 8 - 1993

Pubblicato da CL Tempo il 28 - 8 - 1993

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