Le Poesie
 
Le presentazioni
al suo libro
Alunni Liceo
Cesare Palanza
Lanfranco Di Mauro
 

 

Umberto Sclocchi

Tranne casi particolari, di solito accade che la poesia passi inosservata agli occhi di un pubblico sempre piu disattento e frastornato; di scarse a sommesse parole, come per sua natura non riesce quasi mai a superare i fragori della vita quotidiana, ormai per tanta pane costretta entro le maglie del ale a dell'utile. Così, si finisce con I'ignorare o col dimenticare che essa è una insopprimibile espressione dello spirito umano, quando questo, nell' accendersi dell' intuizione estetica, afferma la sua sostanza universale.
Del resto, è pur sempre difficile riconoscerla, poiche è richiamo unico, ed irripetibile, estraneo al mondo delle norme e degli schemi, che vuole concentrazione e disponibilità,particolarmente difficili da raggiungere in tempi travagliosi come quelli che corrono, così segnati da esigenze d' ordine pratico autentiche o no che siano; I'uomo moderno, che vive in gran parte nelle grandi città, ha sempre meno tempo da dedicare e a se stesso e, d' altra parte, la poesia non ha molto da offrire ai molti che, volenti o nolenti hanno accettato il primato dell'utile.
Ma vi sono ancora alcuni che hanno di fronte ai loro occhi panorami piu vasti, a loro dedichiamo questa piccola raccolta di componimenti che fanno di Umberto Sclocchi un poeta. dalla particolare situazione di una breve esistenza segnata dalla cattiva sorte, nasce il "canto" della eterna vicenda dell'amore e del dolore, della disperazione e della speranza, sentimenti essenziali della vita; un canto recitato a bassa voce, ma chiaro e vero. Nei suoi versi, ora quando questo si fa piu dispiegato e suggestivo, ora quando l' ispirazione non riesce abbastanza a liberarsi dal particolare delle personali sofferenze fisiche e spirituali, non vi sono orpelli né compiacimenti letterari.
Un uomo colpito da una sventura occorsa nel fiore degli anni, e a cui restano vivi solo gli occhi per vedere, dal di fuori un mondo che non è piu suo, trasforma la propria disgrazia in un'affermazione della vita, trasforma la sofferenza in "parola"; una parola sfogo dell'anima, che porta dentro di sé il dono della poesia, si fa arte, ogni volta che il sentimento legato alla particolarità dell'esistenza si fa sentimento universale della condizione umana, della sua precarietà, della sua finitezza.
Chi legge le poesie di Sclocchi, in uno di quei rari attimi nei quali ci è dato tornare alle sorgenti sempre vive della personale umanita, al nostro mondo interiore, non fa fatica ad accorgersi che, al di là dei riferimenti e dei ricordi personali, de tua re agitur.
Se è pur vero che "di reale intorno a me - non c'è che il dolore", tuttavia "il mio cuore d' incanto - spiega l'ali al sogno": ma in verità, non si tratta di sogno, bensi di sublimazione del dolore che sostiene la vena poetica dell' Autore.
E la natura, madre e non matrigna potrebbe apparire a chi a stato colpito dalla malasorte, diviene il punto di riferimento fondamentale, la madre, per così dire divina, come puo esserlo per chi in lei trova le ragioni di una fede che non ha bisogno di certezze. Così la poesia, vita come arte, rivela la sua sostanza di umanità, diviene atto d'amore, che tutto coinvolge, e vince il dolore, il rimpianto per ciò che è definitivamente perduto e si pone come valore come esperienza spirituale insopprimibile.
I versi, materiati di parole proprie del discorso quotidiano privi di intenzioni letterarie, hanno una loro musica interiore frutto di una ricerca attenta che non fascia spazio all'improvvisazione e, per altro, è sempre libera dall' artificio.
Lo spirito di Sclocchi è forte, possiede la forza di quell'umiltà edi quella capacità di stoica accettazione che sono proprie di chi viene dalla terra, da quel mondo rurale in cui le leggi della vita si manifestano nella loro crudezza, ogni giorno, ma anche nella loro suprema dignità.
Se vi sono qua a là delle cadute del tono poetico, ciò accade quando il sentimento della propria individualità impedisce il libero spiegarsi dell'ispirazione, la quale, e forse questo è il limite della sua poesia, risulta in qualche misura monocorde.Ma sempre , il messaggio mantiene la sua verità, legato com'è ad una dimensione di vita paesana che è la stessa di quella natura di cui siamo parte integrante, e con la quale esiste il legame diretto, effettivo, che si instaura, giorno per giorno, nella concretezza dell'esistenza quotidiana.


LANFRANCO Di Mauro

Edizioni : ICIESSE s.a.s.1994

 

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