COME SI PREPARA UNA MONETA

Per prima cosa viene selezionato il metallo da utilizzare in base alla moneta da realizzare; ad Es.: per realizzare un ASSE, viene utilizzato il rame, per il DUPONDIO, viene utilizzato l’oricalco (che sarebbe una lega tra rame e zinco), per il DENARO, viene utilizzato l’argento, per il SESTERZIO, viene utilizzato il bronzo, ecc…. Una volta fuso il metallo, lo si fa colare in uno stampo di forma rotonda, così da realizzare la forma della moneta. Questo disco metallico viene posto su di un conio, precedentemente preparato con l’immagine da realizzare, per poi essere battuto con un martello più volte, in modo che si possa riprodurre il disegno preposto. I due lati del conio, solitamente riportano, da un lato l’immagine dell’Imperatore, e dall’altro, la personificazione o altri simboli.

COSA RAPPRESENTA UNA MONETA

Negli anni prima della televisione, radio, giornali, per ottenere grandi informazioni, non era tanto facile, ed è per questo che le monete erano un mezzo per dialogare e per fare propaganda in mezzo alla popolazione. La prima moneta aveva il volto dell’Imperatore, questo era un buon motivo per vedere la vera immagine di quest’ultimo. Alcuni Imperatori, mettevano anche i volti dei loro famigliari sulle monete. Molte informazioni erano riportate sulle monete, allo steso modo come facciamo oggi con i manifesti; in modo frequente appariva il Pantheon.
Questo però avveniva quando l’Imperatore voleva associarsi con i portatori di pace (divinità); invece gli animali e le bestie mitologiche, venivano ritratte sulle monete Romane, perché erano associate con delicatezza. Sulle monete di AUGUSTO era ritrattato, frequentemente, con il capricorno, perché questo era il suo segno zodiacale, gli animali rappresentavano forza e coraggio. Una delle cose che non veniva mai ritratta sulle monete erano, le abitazioni, che costituivano una rarità una rarità.
I Templi apparivano frequentemente sulle monete di NERONE, e di ANTONINO PIO, il più delle volte lo facevano per apparire alla popolazione, come devoti degli dei pagani, rafforzando così lo Spirito dei cittadini. In gran numero, invece, erano quelle che riportavano sul retro la scritta “ S C ” che stava a significare Consulto Senatoriale (con l’autorità del decreto del Senato).
In sintesi, la moneta era un grosso megafono, che trasmetteva alla popolazione tutto ciò che l’Imperatore voleva, anche i lutti nella propria casa, venivano ritratti a loro modo per trasmettere e far partecipe la popolazione al dolore.


 

 
 
 
 

 

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