IL DIFFONDERSI DEL CRISTIANESIMO NELL’
IMPERO ROMANO
Già alla fine del primo secolo, si può constatare una rapida
diffusione del Cristianesimo nell’Impero Romano, senza dimenticare
i grandi ostacoli e le difficoltà che il Cristianesimo stesso ha
dovuto subire; per tanto non si può gridare “al miracolo”.
Infatti, il numero dei cristiani, rispetto alla popolazione totale, era
esiguo: se all’inizio del IV secolo si aggirava intorno al 10% degli
abitanti dell’impero, è ovvio che alla fine del I secolo
la cifra doveva essere di gran lunga inferiore. Da precisare inoltre,
che nelle regioni Occidentali e nell’Italia settentrionale, la presenza
cristiana, fu consistente solo dopo il IV secolo.
Tutto ciò ci fa capire la gradualità sia nello spazio che
numerica per cui si è diffuso il Cristianesimo.
Dato che il punto di partenza fu la Palestina, è scontato che intorno
a questa regione ci fu la propaganda del messaggio evangelico.
Il messaggio di Cristo, fu facilitato dall’unità linguistica,
ottenuta in Oriente con il Greco ed in Occidente col Latino.
Queste due lingue sono state tradotte, poi, in nuove categorie intellettuali,
termine definito tale dal Prof. Cesidio Polce, che si è interessato
della trasformazione di queste due lingue madri.
Anche la viabilità realizzata dai romani, ha contribuito ad accelerare
la comunicazione tra i popoli, e nello stesso tempo del Cristianesimo.
E’ vero anche che, pur essendo nato nella periferia del mondo greco-romano,
il Cristianesimo ha avuto maggiori adesioni nell’Impero Romano che
non in altre formazioni statali, ad esempio l’Impero Persiano, molto
vicino alla Palestina. Così nacque, l’affermazione della
“provvidenzialità” dell’Impero Romano. Bisogna
rilevare inoltre, che questi fattori sono stati validi anche per altre
confessioni religiose; per cui ci si domanda: come mai queste non ebbero
tanta diffusione come il Vangelo?
A questo interrogativo, si può rispondere che il Cristianesimo
si è presentato come una regione interiore, come un’ipostazione
pacifica dell’individuo e della società.
Molto coraggiosi furono gli uomini che per prima aderirono al Cristianesimo,
essi, fecero una scelta che dovette superare un ambiente, con costumi
e mentalità totalmente diversi, ma è altrettanto vero, che
a colpire l’anima, che è dentro di noi, è stato il
contenuto stesso del Cristianesimo.
L’ambiente politico, culturale e popolare dell’Impero Romano
non mostrò molta simpatia per il Cristianesimo, infatti le persecuzioni
dei Giudei, quelle successive dello Stato, le ostilità degli intellettuali,
le accuse infamanti del popolino, si presentarono, come un’arma
a doppio taglio, che fecero allontanare, e nello stesso tempo, avvicinare
la fede. pertanto chi arrivava al battesimo, doveva correre, il più
delle volte, peripezie inaudite per vincere i pregiudizi dell’ambiente.
L’aspetto misterioso che sconcertava il popolo, era la incarnazione
del Dio, non collimando con la cultura e le tradizioni del mondo greco-romano.
Il contrasto è ben visibile già nelle prime pagine del Vangelo,
dove leggiamo: ( Fu detto agli antichi…. Ma io vi dico….)
“Mt 5,26 . 27.33” ; (Vi do un comandamento nuovo) “Gv
13,34”. Le otto beatitudini e l’appello alla conversione,
furono interpretate dagli uditori, come affermazioni incredibili, infatti,
quando Paolo annunciò ad Atene la resurrezione di Cristo, fu preso
in giro dai filosofi. Quello che non riuscivano a capire nel II secolo,
era questo: “come può una nuova religione che parla di un
solo Dio, occupare il posto di quella pagana? Così intesero anche
Tacito, Svetonio e Plinio, che definirono il culto una ““superstizio
nova et malefica””.
Per molti secoli, si annidò la resistenza nelle vecchie classi
della nobiltà romana, ferma nelle vecchie tradizioni, incolte e
tradizionaliste. E’ difficile cogliere il senso dello sforzo che
dovettero compiere i primi cristiani, sparsi in un ambiente ostile, immerso
in una mentalità essenzialmente pagana per conquistare il mondo
romano.
cornicione di domus romana (50 d.C.) S. Benedetto dei
Marsi(AQ)
domus pubblica(50 d.C.)- Corso Vittorio Veneto –
S. Benedetto Dei Marsi(AQ)
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