NERONE
d.C. 54 d.C. 68
LVCIVS DOMITIVS NERO
(Famiglia Giulio Claudia)

Discendente dalla nobile famiglia Domizia, nacque ad Anzio il 15 dicembre del 37 d.C., da Gneo Domizio Enobardo e Agrippina Minore. Sposò in prime nozze Ottavia, in seconde Poppea e come ultima moglie ebbe Statilia Messalina. Alla morte di Claudio, Nerone fu proclamato Imperatore dai Pretoriani e fu riconosciuto come tale dal Senato il 13 ottobre del 54 d.C.. Nei primi anni del suo Impero si dimostrò giusto e umano, ma con il passare del tempo divenne crudele e tirannico. Con lui cominciarono le prime persecuzioni contro i Cristiani. L’unico fatto di rilievo avvenuto durante il suo regno fu la conquista dell’Armenia, avvenuta negli anni 57-58 d.C.. Due congiure contro la sua persona furono scoperte (65-66 d.C.) e sanguinosamente represse. Nel marzo del 68 d.C., Sulpicio Galba comandò la ribellione della Gallia Lugudunense e della Spagna. Il Senato si schierò in favore di S. Galba, dichiarando Nerone nemico dello Stato. La notte dell’8 giugno del 68 d.C. Nerone fuggì dal palazzo reale, ma sapendo di essere inseguito si suicidò.
Tutte le monete che portano il suo nome ed il suo ritratto sono state coniate da suo figlio, l’Imperatore Claudio.
La prima orazione,dell’allora diciassettenne Tiberio Claudio Nerone Cesare Augusto Germanico consistette nel doppio elogio a Claudio e nell’esposizione del suo nuovo programma. Il discorso fu redatto per intero dal suo istruttore-ministro, Seneca, in modo così palese, che molti Senatori si rammaricarono che nulla vi fosse di suo in tutto quel lungo programma. Capirono che la sua unica intenzione era quella, di farsi definire DIVI FILIVS, e a fine consiglio ci fu molta ilarità.
Di lui si possono ricordare la grande opposizione a tutti i Senatori e cavalieri. Fu un autocrate, convinto che al mondo ci fosse solo posto per il Re e per una miriade d’idioti. Nei primi tre libri della Pharsalia di Lucano, parente di Seneca (allora in buon’armonia con Nerone), il poeta gli raccomandava: <<Quando sarai in cielo, mettiti al di sopra di Roma, che deve restare il centro del mondo, esente da ogni spostamento>>. In alcune ecloghe anonime vengono decantate le capacità artistiche, poetiche e letterarie di Nerone, novello Apollo, instaurante una nuova età dell’oro. Agrippina ventilò in più occasioni, la possibile sostituzione di Nerone con il figliastro Britannico, allora quattordicenne, che lei immaginava già intento ad imprese guerresche. Tutto questo suo dire e pensare, però, non giovò sicuramente a Britannico, anzi segnò la sua fine.
Questo anche perché Nerone mal tollerava Britannico, fin dalla sua adozione. Pare che l’ordine di avvelenare Britannico sia partito da Nerone stesso. In seguito alla morte di Britannico, Agrippina perse molto del potere che esercitava sul figlio, tanto da dare inizio ad una sorda lotta senza regole. L’astio durò circa quattro anni, fino a quando anche Agrippina fu fatta assassinare dal figlio (59 d.C.).
Nerone morì suicida, abbandonato da tutti. Fu la liberta Acte, antica amante, a compiere l’estremo gesto di pietà seppellendone i resti. La morte di Nerone segnò la fine della dinastia Giulio-Claudia.



Titoli:………….. Caesar, Imperator, Avgvstvs, Pontifex Maximvs, Pater Patriae, Germanicvs.
Zecche:………….Roma, Lione, Cesarea (sotto Claudio e come Augusto).
Coni e Rarità:…...AU-R1. AR-C. G.B.-R1. M.B.-C. P.B.-C. per le province Tetradr. Didr. Dramma – R2.
Tribuna Potestà:…Iniziò nel 54 d.C. la I^ e finì nel 68 d.C la XIV^.
Consolati:………..I^-55 d.C. fino nel 68 d.C. I^-II^-III^-IV^-V^.
Divinità:…………Apollo, Cerere, Giano, Giove, Roma, Venere.
Personif:…………Aeternitas, Concordia, Fortvna, Libertas, Salvs, Victoria.

 

 


 
 
 
   

 

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