TRAIANO DECIO
d.C. 249 d.C. 251
CAIVS MESSIVS QVINTVS TRAIANVS DECIVS
(Imperatore soldato)

Nacque nel 201 d.C. circa, Budalia o Bubalia (un villaggio della Bassa Pannonia). Giunse al rango senatoriale piuttosto presto; dal 234 al 238 d.C. fu Governatore della Bassa Pannonia. Dopo la fallita ribellione di Pacaziano nella Poesia Superiore, Traiano Decio venne incaricato (da Filippo) di ripristinare l’ordine. Fu però obbligato dai rivoltosi (sotto minaccia di morte) ad assumere il potere e a marciare alla volta dell’Italia. Nella successiva battaglia, che si svolse a Verona, Filippo e suo figlio furono uccisi (pare proprio da Traiano Decio). Traiano Decio divenne pertanto l’indiscusso capo dell’Impero. La maggior parte del suo regno fu impegnata nelle lotte contro i barbari delle frontiere settentrionali. In una battaglia contro i Goti, svoltasi ad Abrittus nel 251 d.C., Traiano Decio fu sconfitto ed ucciso con il figlio maggiore, Herennio Etrusco. Il suo regno, in particolare, viene ricordato per le efferate persecuzioni contro i Cristiani, in cui perse la vita anche il Papa Fabiano.
Con l’ascesa al trono di Traiano continuò, dopo Massimino, la serie di quegli Imperatori orientali che, valendosi dei rudi e valorosi legionari balcanici, contribuirono a risolvere la situazione di crisi (Claudio II, Aureliano, Probo e Diocleziano). Un anno dopo la sua Imperitura, Traiano Decio impose una propria dinastia (giugno-luglio del 250 d.C.); poco dopo nominò Cesari i figli avuti dalla moglie Herennia Cuppressenia Orestilla (di nobile discendenza etrusca): Erennio Etrusco Messio Decio e C. Valente Hostiliano Messio Quinto. Ebbe anche una figlia di cui non si conosce il nome (sappiamo però che sposò Volusiano). Successivamente decise di assicurarsi il favore dei sudditi. Per riuscirvi, ricorse ad una serie di provvedimenti di carattere religioso, secondo i quali qualsiasi cittadino lo desiderasse, poteva ottenere (da una apposita commissione)il diritto di sacrificare agli Dei e al genio dell’Imperatore, di banchettare e fare libazioni con carne sacra. I cristiani, contrari ai culti, furono sempre perseguitati da Traiano, il quale fu definito “sanguinario” (Esecrabile Animal). A parte la sua devozione per gli dei e la particolare avversione per il cristianesimo, Traiano Decio si prodigò per abbellire Roma. Prima di lasciarla volle costruire nuove terme sull’Aventino. Quando il figlio Herennio perì in un combattimento contro i Goti, accorse per vendicarne la morte con pochi e veloci guerrieri. Tuttavia, la battaglia che seguì in una zona paludosa ad Abritto (Aptaat), finì con la sua sconfitta (251 d.C.).
Il corpo dell’Imperatore, caduto nella palude, non fu più ritrovato. Mentre accadevano questi fatti, Valente Liciniano, sorretto dai Pretoriani e “Cupientissimo Vulgo”, si era fatto proclamare Imperatore. Egli, comunque, fu subito ammazzato dai soldati fedeli di T. Decio, e al suo posto fu proclamato imperatore Treboniano Gallo.

Titoli:……………… Governatore, Imperator, Avgvstvs.
Zecche:……………. Roma, Milano, Antiochia, Alessandria.
Coni e Rarità:……... AU-R3. AR-R”. Ant-C. G.B.-R!. M.B.-C. P.B.-R1.
Tribuna Potestà:…... I^-250 d.C.
Consolati:…………. I^-249 d.C. II^-250 d.C.
Divinità:…………... Roma.
Personif:…………... Abvndantia, Aequitas, Felicitas, Genivs, Libertalitas, Libertas, Moneta, Pax, Pietas, Pvdicitia, Secvritas, Vberitas, Victoria, Virtvs.

Il successore di TRAIANO DECIO fu GALLO (251-253), non fece persecuzioni contro la Chiesa, perché aveva ben altro a cui pensare. L’Impero stava per essere devastato dalla peste e quindi ordinò che tutti i cittadini facessero dei sacrifici al Dio Apollo. Questa volta i Cristiani non furono colti di sorpresa; anzi, alcuni lapsi ripararono con il martirio la colpa passata. I Papi, Cornelio e Lucio morirono in esilio.
Con l’avvento al trono di VALERIANO (253-260), cessarono le ostilità inizialmente, ed i Cristiani vennero riammessi a * Corte. Successivamente però l’Imperatore scatenò una grande offensiva contro la Chiesa, dietro il consiglio del Ministro delle Finanze “Macriano”, (il primo uomo di Stato a fare l’anticristianesimo per riempire le casse del Tesoro) (Gregoire). “Macriano” era anche un membro di una setta Pagana, ed il suo misticismo era animato da profondo odio verso i Cristiani. **
L’Impero versava in una grave crisi economica, e per risanarla ordinò la confisca dei beni della Chiesa, che non erano di scarso valore. Una caratteristica di questa persecuzione fu appunto il tentativo di impadronirsi delle ricchezze dei Cristiani. In base all’editto del 257, “VALERIANO” volle colpire i capi della Chiesa, ordinando che i Vescovi, i Sacerdoti ed i Diaconi, facessero dei sacrifici agli Dei, e previo pena di morte a chi fosse sorpreso nelle riunioni Liturgiche nei luoghi di culto.
Con un secondo editto del 258, accentuò le minacce:tutti i Cristiani che persistevano nella fede, dovevano essere subito giustiziati, i laici, i Senatori, insomma i nobili, subito degradati, confiscati i loro beni, addirittura anche decapitati. ***
Questa persecuzione, con quella di TRAIANO DECIO, fu la più crudele ed ebbe termine nel 259, quando VALERIANO cadde nelle mani dei Persiani e finì miseramente, ed in Oriente per qualche tempo continuò lo spietato Macriano.
Il figlio e successore di VALERIANO, GALLIENO (260-268), avuto con la nobile moglie MARINIANA, preoccupato delle sorti militari dell’Impero, lasciò in pace i Cristiani. **** Nel 260 emanò un editto, concedendo la libertà di culto ai Cristiani, restituendo inoltre i cimiteri e le zone di culto confiscate da suo padre. Questi decreti Imperiali a favore del Cristianesimo sono importanti perché rappresentano il primo riconoscimento di fatto della nuova religione.



Tuttavia va riconosciuto il significativo avvicinamento dell’Impero al Cristianesimo, con una politica di forza ormai tramontata.
GALLIENO se ne prende atto. Il merito tra l’altro va ai tanti martiri, che con il loro sacrificio hanno tenuto in vita la fede più volte messa alla prova. Dal 260 comincia un altro quarantennio di pace, interrotto solo da un piccolo tentativo di persecuzione da parte di AURELIANO (270-275), uomo di Stato e grande adoratore del Dio Sole. *****
All’inizio mantenne in vigore le leggi di GALLIENO E PER RAGIONI POLITICHE, AIUTò I Cristiani di Antiochia; riconobbe persino la legittimità dell’autorità ecclesiastica di Roma in un episodio di controversia fra Vescovi. Ma nel 275 emanò un editto di persecuzione, che non ebbe effetto solo perché egli morì assassinato ed i suoi successori non lo applicarono.


* POLLIONE TREBELLO, le vite di Valeriano e Gallieno. Palombo, Palermo 1960
** EUSEBIO, Hist. Eccl. VII, 10,4-9
*** Cf CIPRIANO. Lettera 80, a Successo.
**** DE REGIBUS. La monarchia militare di Gallieno. L’Erma – Roma 1972
***** L. HOMO. Essai sur le regne de l’Empereur Aurelien. L’Erma Roma 1967

 

 
 
 
 

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