ANTONINO PIO
d.C. 138 d.C. 161
TITO AVRELIO FVLVIO BOIONIO ARIO ANTONINO
(ANTONINO PIO)
(Famiglia Antonini)

Nacque a Lanuvio, il 19 settembre del 56 d.C., da Aurelio Fulvio e Aria Favilla. Nel 138 d.C. venne adottato da Adriano, alla morte del quale, avvenuta il 25 febbraio dello stesso anno, successe al comando dell’Impero. Per le sue virtù, la sua giustizia, la sua mitezza e la sua clemenza fu benvoluto da tutti. Durante il suo regno combatté vittoriosamente contro i britanni. Nel 142 d.C. fece costruire in Britannia il Vallo Antonino. Morì all’inizio dell’aprile del 161 d.C.. Altre fonti storiche lo vedono morire a Loriu il 7 marzo 161 d.C.. La storia del suo regno è quasi un libro bianco, a causa della tranquillità e prosperità di cui il mondo romano godette sotto il suo paziente, giudizioso ed imparziale governo. Bisogna ricordare che la serie di monete a lui dedicata fu la più vasta dopo quella di Augusto. Sposò Annia Galeria Faustina Minore, sorella di Annio Vero, già Cesare a tre anni, ed ebbe due figli maschi, i quali morirono in tenera età. Adriano cercò di consigliare Antonino ad adottare un suo possibile erede questi pensò che i due figli di Annio Vero potessero essere i suoi successori, tenendo conto che con essi esisteva pur sempre un legame di parentela, anche se non proprio dinastico. Una volta adottati, i due ragazzi vennero chiamati M.Aelivs Avrelivs Vervs Caesar (il futuro Marco Aurelio) e il minore L. Alio Aurelio Ceionio Comodo Antonino (il futuro Lucio Vero). Che Antonino Pio sia stato considerato dalla maggioranza dei suoi coavi e dai posteri, uomo di singolari virtù, non è difficile da DIMOSTRARE.
Marco Aurelio, che visse con lui 23 anni, dichiarò di volerlo assumere come modello in due passi delle “Conversazioni con se stesso”. Egli stesso scrisse le lodi del padre adottivo per la sua lealtà nell’adempimento del dovere, per l’infaticabile attività per la modestia senza “sufficienza”, e per l’abnegazione. Scherzando lo definì bonariamente:”Uomo di pedantesca esattezza”.
Frontone, che godeva della sua familiarità, lo dice:” Uomo Divino per la filantropia, la pudicizia, la frugalità, l’innocenza, la pietà”, e afferma che:”La santità della sua vita superò tutte le virtù di tutti gli altri principi”.


Titoli:……………. Caesar, Imperator, Avgvstvs, Pontifex Maximvs, Pater Patriae, Pivs Felix, Divvs.
Zecche:………….. Roma. (Coniò monete da Cesare e da Augusto).
Coni e Rarità:……. AU-R1. AR-C. G.B.-R1. M.B.-C. P.B.-R1. Dramma-C
Tribuna Potestà:…. I^-138 d.C. e fino alla 24^-161 d.C.
Consolati:………... I^-120 d.C.II^-139 d.C. III^-140d.C. IV^-145 d.C.
Divinità:…………. Apollo,Bacco, Cerere, Cibele, Diana, Dioscuri, Ercole, Esculapio, Giove, Giunone, Marte, Mercurio, Minerva, Nettuno, Romolo, Sole, Venere, Vesta, Vulcano.
Personif:…………. Abvndantia, Aequitas, Aeternitas, Annona, Bonvs Eventvs, Clementia, Concordia, Felicitas, Secvritas, Fortvna, Genivs, Hilaritas, Honos, Indvlgentia, Ivstitia, Pax, Pietas, Salvs.

 

 
 
 
   

 

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