MARCO AURELIO
d.C. 161 d.C. 180
MARCVS AVRELIVS ANTONINVS
(Famiglia Antonini)

Nacque a Roma il 26 aprile del 121 d.C., da M. Annio Vero e Domizia Lucilla. Sposò Faustina Figlia, dalla quale ebbe tre figli: Lucilla, che in seguito sposò Lucio Vero, Commodo, che sposò Crispina, e Annio Vero.
Nel 138 d.C. fu adottato da Antonino Pio alla cui morte, sopraggiunta nel 161 d.C., fu proclamato Imperatore con il fratello adottivo Lucio Aurelio Vero.
Marco Aurelio governò saggiamente e dimostrò sempre deferenza nei riguardi del Senato e amore verso il popolo. Fu definito l’<<Imperatore storico>>. Durante il suo regno, e precisamente nel 165 d.C., scoppiò la guerra Partica, conclusasi con la vittoria romana e la conquista della Mesopotamia e dell’Adiabene.
Nel gennaio del 169 d.C., mentre rientrava a Roma, Lucio Vero morì colpito da apoplessia. Bisogna ricordare che anch’egli aspirava al trono romano, ma che il suo titolo di Cesare non fu sufficiente, in quanto Lucio Vero ebbe il titolo di Pontefice <<Semplice>> mentre M. Antonino fu Pontefice <<Massimo>>.
Nell’autunno del 169 d.C. Marco Aurelio mosse guerra contro Quadi e Marcomanni che riuscì a costringere alla resa. Tuttavia, nel 180 d.C., questi popoli si ribellarono ed egli dovette intervenire immediatamente alla frontiera. Morì di peste a Vindobona (Vienna), il 17 marzo del 180 d.C. e fu immediatamente divinizzato.
Di Marco Aurelio fu scritto che: <<…nella sera della grandezza di Roma il suo capo personificò perfettamente le virtù che furono la sua gloria>>. Egli fu un capo coscienzioso, generoso e pieno di attenzioni per il popolo romano.
Nelle “Vite disordinate”, attribuite a Giulio Capitolino, a Marco Aurelio sono attribuite tutte le virtù ed i meriti, mentre a Lucio Vero tutti i vizi e le incapacità.
Nel lungo periodo del suo Impero, ed in particolare dopo la morte di L. Vero, Marco Aurelio cominciò seriamente a pensare alla propria successione. Aveva una particolare predilezione per il figlio, passò al suo abbinamento come Augusto. L’errore, fu quello di non affiancargli alcun tutore, pur conoscendo a fondo l’indole instabile e l’assoluta impreparazione di Commodo (la tradizione lo volle pazzo e degenere).
Di quel periodo conosciamo la successione dei Governatori che in futuro divennero Imperatori: P. Helvio Pertinace, C. Prescennio Niger, D. Clodio Settimio, e L. Settimio Severo. Ricorderemo ancora le famose “Meditazioni”, scritte durante le lunghissime guerre nelle frontiere danubiane.
Sulla sua morte gli storici riportano con fedele resoconto che la malattia lo colpì e durò circa sette giorni. Vista l’ineluttabilità della sua fine, si dice che rifiutò cibi e bevande per affrettare la morte. Il penultimo giorno, il 16 marzo, riunì intorno a se i capi militari presenti e gli amici (ossia i membri del Consilivm), pregando di assistere il suo giovane successore. Morì il 17 marzo del 180 d.C., all’età di 59 anni, dopo aver visto ancora per un attimo il proprio figlio. Il suo regno durò poco meno di 19 anni.


Titoli:……………. Armeniacvs, Germanicvs, Medicvs, Parthicvs, Sarmaticvs, Pontifex Maximvs, Caesar, Avgvstvs, Imperator, Divvs.
Zecche:…………... Roma, Lampsacus, Cesarea (Cappadocia), (Coniò monete da Cesare e da Augusto).
Coni e Rarità:……. AU-R1. AR-C. G.B.-R1. M.B.-C. P.B.-R3. Dramma-C.
Tribuna Potestà:…. II^-147 d.C. sino alla XXXIV^-180 d.C. Nr. 34
Consolati:………... I^-140 d.C. II^-145d.C. III^-161 d.C.
Divinità:…………. Apollo, Di oscuri, Ercole, Giove, Marte, Mercurio, Roma, Minerva, Nettuno, Vesta, Vulcano.
Personif:………… Abvndatia, Aeqvitas, Annona, Clementia, Concordia, Felicitas,Fortvna, Genivs, Hilaritas,Honos, Ivventvs, Libertalitas, Pax, Pietas, Salvs, Spes, Provvidentia, Secvritas Tranqvillitas, Victoria, Virtvs.




“capitello in pietra marmorea” - ( I sec. d.C)
S. Benedetto Dei Marsi

Un’altra persecuzione si sviluppò al tempo di Marco Aurelio (161-180). All’inizio del suo governo scoppiarono la carestia e la peste, i Barbari minacciarono i confini dell’Impero. *
Il popolo accusò i Cristiani di essere gli autori di quelle calamità; gli intellettuali li ritenevano pericolosi per i loro poteri magici e per le loro strane usanze, lo stesso Imperatore li giudicò stolti visionari. ** Il rettore Frontone, maestro di Antonio Pio e di Marco Aurelio, affermò che i Cristiani sono rei di adorare una testa d’asino, di immolare un bambino nelle cerimonie e di mangiarne le carni, di unioni incestuose nei giorni festivi. ***
Quanto fosse grave la persecuzione è provato dalle Apologie indirizzate a Marco Aurelio da Antenagora, Melitone, Milziade e Apollinare, tuttavia l’Imperatore si limitò a confermare le direttive di Traiano.
L’ultimo degli Antonini, COMMODO (180-192).
Portò giorni più tranquilli a tutti i Cristiani: moltissimi uomini di ogni grado si avvicinarono al culto del “Sommo Dio” specie a Roma.


Cf L.A. STELLA, Marco Aurelio, Ist. Studi Roma 1943 * Marco Aurelio, Ricordi 11.3** MINUCCIO FELICE Ottavio . 9,5: 31 . 1-2 ***

 

 
 
 
   

 

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